Avrai letto mille consigli su come redigere al meglio il tuo Curriculum; proviamo per una volta a partire dal punto di vista inverso, cioè come NON deve essere composto.

FORMA:

  • Modello CV e formattazione non azzeccati: Evita corsivi, sottolineature e grassetti; mantieni lo stesso font in tutto il documento. Esistono template di ogni tipo: scegline uno chiaro e di facile consultazione, pulito e senza stravaganze.
  • Scrivere “Curriculum Vitae” come titolo: Chi legge sa già di cosa si tratta, è un’informazione ridondante. Metti invece il tuo nome in rilievo, la firma non è prevista, ti chiederanno di apporla in originale.
  • CV troppo lungo: Elimina ogni elemento superfluo e fai sì che le informazioni siano sintetizzate ed evidenziate. La regola è che il CV sia contenuto in una pagina, se necessario la pagina può essere in fronte retro, ma non deve interessare più di un foglio singolo.
  • Veste grafica di lettura non immediata: Evita il caos! Crea ordine distinguendo con chiarezza la struttura delle sezioni: dati personali, esperienze professionali, istruzione e formazione, conoscenze linguistiche ed informatiche.

CONTENUTO:

  • Errori di grammatica o battitura: Danno un’impressione di mancanza di precisione e superficialità, a discapito anche di un ottimo profilo professionale. Rileggi più volte, anche utilizzando lo strumento di controllo ortografico del PC e sfrutta la disponibilità di un amico per un’ulteriore verifica.
  • Dati personali incompleti o non professionali: Mai omettere numero di cellulare (preceduto da prefisso internazionale) e indirizzo mail. Assolutamente controindicato utilizzare un indirizzo di posta elettronica che contenga nicknames o nomignoli poco seri, se necessario crearne uno nuovo ad hoc.
  • Mancanza di sincerità: Le competenze gonfiate se non emergono durante la fase di selezione preliminare, verranno senza dubbio a galla nei primi mesi di lavoro, con gravi conseguenze.
  • Esperienze non aggiornate e disordine cronologico: Il profilo deve essere aggiornato e senza buchi temporali; le date mai scritte in modo approssimativo. Esperienze professionali ordinate dalla più alla meno recente.

Per finire, la regola d’oro: idealmente il CV andrebbe differenziato in base alle richieste del datore di lavoro, così da far emergere al meglio, in ogni diversa occasione, proprio i tratti ricercati per una specifica posizione.