Lo “scatto perfetto”: un elemento da non trascurare all’interno del Curriculum. Creando un’associazione tra volto e nome la foto si trasforma nel nostro primo biglietto da visita, e ci può permettere di risaltare in mezzo ai moltissimi CV che ricevono i capi del personale. Questo non significa che le nostre qualifiche professionali siano secondarie, bensì che un’immagine efficace può all’istante risvegliare l’interesse nei nostri confronti e rendere la nostra candidatura maggiormente efficace.

Ecco alcuni consigli per raggiungere l’obiettivo desiderato:

Contemporaneità: lo scatto deve essere recente, rispecchiarci per come siamo al momento dell’invio.

Proporzioni e dimensioni: il viso dovrebbe occupare più della metà dello spazio della fotografia, quindi meglio un mezzobusto che parta dalle spalle, piuttosto che una figura intera. Quanto alle dimensioni, che non devono togliere spazio alle informazioni personali, è bene tenere come riferimento la misura di una fototessera.

Posizione: in alto sulla prima pagina del CV.

Inquadratura: frontale o leggermente di profilo, occhi verso l’obiettivo. Vietato l’utilizzo di selfie!

Espressione: sorridente con garbo. Ci si dimostra così aperti e disponibili, trasmettendo confidenza. Un’espressione seria non porta allo stesso risultato di empatia e non trasmette positività. L’ideale è apparire naturali e rilassati.

Abbigliamento: lo stesso che potrebbe essere utilizzato per un eventuale colloquio di lavoro, dunque adatto alla posizione prescelta. Deve essere formale, non eccessivamente elegante ma ovviamente nemmeno sciatto. Fondamentale è in ogni caso sentirsi a proprio agio in ciò che si indossa. Niente cappelli e occhiali da sole.

Sfondo: neutro. Il principio è che lo sfondo non deve essere invadente, quindi nel caso appaia qualcosa alle spalle, deve restare il più possibile sfumato. La migliore è l’opzione monocromatica con colori luminosi perché risultano più moderni: preferendo grigio e beige il volto risalta, e queste tonalità hanno inoltre il vantaggio di distinguersi ed emergere dalla massa di foto a sfondo bianco. Se possibile meglio non indossare vestiti di una tinta uguale al background, ma nemmeno troppo contrastante con esso.

Qualità dell’immagine: l’ideale sarebbe una foto professionale ad alta risoluzione, se non è possibile è importante che non sia scadente o sfocata perché ci rifletterebbe negativamente. In ogni caso questa non è un’immagine per Instagram: dunque è meglio evitare filtri “strani”, labbra a cuore o dimensioni spropositate degli occhi. Possibili e consigliabili i normali interventi di editing che regolano saturazione, luminosità e simili, mirando ad un risultato sobrio, veritiero e che non appaia costruito.

Queste piccole strategie possono risultare noiose e laboriose ma armati di pazienza: “Un’immagine vale più di mille parole” (Confucio).